Un tempo il “centro politico” era rappresentato dalla Democrazia Cristiana. La DC si dichiarava equidistante da quelli che chiamava “opposti estremismi”.
Pur restando un partito di centro, scelse un’alleanza strategica a sinistra, coi socialisti a livello di governo, estesa ai comunisti a livello istituzionale. Le ragioni della scelta non furono di natura tattica, ma strategica, fondate su valutazioni geo-politiche e storico-politiche.
Oggi le forze che si richiamano al centro, si dichiarano equidistanti dai due populismi. Bene, ma qual é il loro posizionamento strategico? Quale asse di alleanze scelgono sul piano del governo e delle riforme istituzionali?
Le risposte a questi interrogativi sono vaghe e mutevoli. Vaghe perché il tema é considerato tabù, mutevoli perché fondate su ragioni tutte tattiche. Alcuni, colti dalla sindrome del grillo parlante, finiscono per rinunciare a fare politica e interpretano il ruolo di supponenti commentatori.
Le uniche che danno una risposta chiara (per quanto diverse l’una dall’altra) sono Forza Italia e Più Europa. Questo per me rappresenta un merito che le rende le uniche forze d’area votabili.
Prossimamente ragioneremo nello specifico sul tema del posizionamento: quali ragioni geo-politiche e storico-politiche inducono a quale posizionamento?