Oggi il cosiddetto popolo grillino è chiamato a una scelta: Governo sì, Governo no. Tutti col fiato sospeso ad attendere i risultati. Ciò è certamente emblematico di questo momento politico così difficile da decifrare.
Attendo l’esito di tutta la vicenda (non solo l’esito di Rousseau) prima di condividere compiutamente il mio pensiero e di illustrare le ragioni per le quali ritengo che quella di Renzi possa rivelarsi una mossa decisiva per il necessario squadernamento e per la altrettanto necessaria ridefinizione del quadro politico italiano.
Desidero però non associarmi al coro degli scandalizzati dalla consultazione interna al mondo grillino. Ma perché mai sarebbe uno scandalo? Un partito non può consultare la sua base? Dipende da “come” lo fa? C’è una regola fissa? C’è una legge che fissa le modalità? Si, ma non è ipersicura e ipercontrollata, si dice. Ma perché, quando il PD, ad esempio, consulta la sua base tramite i suoi circoli, ci sono sciami di inferociti notai a controllare? Ma di cosa parliamo? Si, ma la piattaforma è controllata da una SRL, si dice ancora. Ma menomale! Se invece fosse controllata dal gruppo degli amici del segretario, andrebbe bene? Si, ma la SRL é una società privata, si continua. E allora? E i partiti non sono forse associazioni provate? Si, ma la Costituzione di ce che decide il Parlamento, non una SRL, si continua imperterriti. Ma perché, c’è qualcuno che sostiene che la consultazione interna al M5S orienta il Parlamento e non il Movimento stesso?
Fare antigrillismo con argomenti in stile grillino, è, questa sì, una deriva pericolosa.