Come ho già avuto modo di argomentare, la scelta di Matteo Renzi di promuovere la formazione di un nuovo governo, ha procurato in un sol colpo una serie di vantaggi.
Alcuni sono di natura tattica, ad esempio l’aver messo in un angolo il suo principale avversario politico, Matteo Salvini.
Altri sono di natura economica e riguardano le probabili conseguenze negative che avrebbe avuto il ricorso a un esercizio provvisorio nel caso di elezioni anticipate.
Il vantaggio principale è però, di gran lunga, di tipo politico. Le elezioni anticipate, che appunto sono state scongiurate, si sarebbero svolte in un quadro politico molto poco chiaro a causa della mancanza, di fatto, di una realistica alternativa alla proposta neo-populista.
Il Governo Conte Secondo consente alle forze politiche di completare i loro percorsi e di delineare così un quadro politico più chiaro e comprensibile per l’elettore.
In particolare, possono organizzare la propria proposta politica quelle forze che ritengono di dover mettere mano a un’alternativa al populismo nel suo complesso, quindi tanto a quello grillino, quanto a quello leghista.
Naturalmente, il primo a usufruire di questo vantaggio è lo stesso Matteo Renzi che può dare vita al nuovo partito di Italia Viva.
Renzi non è l’unico a trarre vantaggio da questa situazione, ne traggono infatti vantaggio anche altri protagonisti e altre forze, in particolare Carlo Calenda e Più Europa. Nel caso di elezioni anticipate, Calenda sarebbe rimasto nel PD a dire “faccio un partito, ma forse no, ma forse lo faccio ma resto nel PD“ e Più Europa, non godendo più dell’esenzione dalla raccolta firme, sarebbe scomparsa dalla scena politica.
Calenda e più Europa usufruiscono così, come e più di Renzi, dell’enorme vantaggio regalato loro dalla scelta di dare vita a un nuovo Governo, ma non se ne assumono la responsabilità e fanno i duri e puri all’opposizione. Per me si tratta, nella migliore delle ipotesi, di opportunismo politico, nella peggiore di miopia.
Ho espresso questa mia opinione su Twitter, particolarmente commentando un post dello scrittore Andrea Cerri. Ciò ha scatenato una bagarre che desidero condividere con voi.
Cerri scrive: Chi ha sempre combattuto il M5S e quello che rappresenta, adesso come adesso, può guardare solo a #Calenda Questo è. Ma purtroppo è solo.
Io commento: Calenda può organizzare il suo partito prima delle prossime politiche solo perché Renzi, grazie all’idea di questo governo, gli regala il tempo per farlo. Calenda e più Europa usano questo vantaggio facendo i duri e puri all’opposizione. Per me è opportunismo.
Un normale confronto tra “intellettuali“.
Ma ecco il colpo di scena, l’intervento a gamba tesa dello stesso Calenda. Egli interviene nella conversazione tra Andrea Cerri e me, ritwittando e commentando il mio post con le seguenti parole: Bimbo se non si fosse fatto questo Governo sarei felicemente nel PD. E come ho detto alla festa dell’Unita di Ravenna ero pronto a combattere senza paracadute in un collegio uninominale. Nessuno mi ha regalato nulla. Vola basso.
Bimbo vola basso. Un linguaggio da bullo di periferia. Per di più utilizzato nei confronti di un suo follower che fino ad oggi lo aveva comunque seguito con simpatia. Si tratta di una cosa più triste che sconcertante: Calenda conta così poco ed è considerato così poco dai veri protagonisti della politica, che si mette a polemizzare con me.
Come è facile immaginare, dopo un commento così volgare, le sue truppe cammellate, ognuno ha le sue, si sono sentite autorizzate a un martellamento di commenti sarcastici di ogni genere nei miei confronti.
Chi mi conosce sa che sono normalmente persona schietta, ma gentile e cordiale. Chi mi conosce sa anche che se uno fa il furbo mi trova. Sempre. Ovviamente anche se si chiama Carlo Calenda. Per questa ragione ho ritenuto di rispondere pan per focaccia: Solo un coglione può dare del “bimbo” a un sessantenne da cui oltretutto è sempre stato molto apprezzato. Quindi sono molto stupito.
Non pago, il buon Calenda ha ritenuto di continuare nella polemica con le seguenti sarcastiche parole: Scusa. Dal tweet pensavo avessi età diversa.
A questo punto, consapevole di essere stato trascinato all’asilo Mariuccia, ho scelto di chiudere la noiosissima polemica: Io invece pensavo che avessi spessore diverso, ma mi sono ricreduto da un po’. Con questo ovviamente chiudo.
Naturalmente le truppe calendiane hanno continuato a trollare fino ha sera inoltrata. Ciò che è peggio è che il prode Calenda li abbia ulteriormente aizzati ritwittando e commentando le mie parole conclusive: Vedete Alessandro è esempio perfetto di quello che dicevo. Scrive su un tweet che sono UN opportunista ma non accetta l’incipit della mia risposta ironica “bimbo”. Vale a dire “solo io cittadino posso maltrattarti, tu sei un politico e quindi buono e incassa”. Uno vale due.
Calenda sostiene di poter pubblicamente irridere un suo follower che propone un rilievo politico (in una conversazione con persona terza) e di potergli dare del grillino se, allibito, reagisce. Tristezza infinita.
Me ne rendo conto, è stato un resoconto un po’ noioso, ma ho voluto condividerlo nel dettaglio e documentarlo.
Questa esperienza rafforza la mia opinione intorno al gruppo di persone che diede vita al movimento di Luca Cordero di Montezemolo, Italia Futura di cui Calenda era coordinatore: fighetti saputelli.
Italia Viva si tenga ben distinta e distante dai sinistri duri e puri, ma anche dai liberali duri e puri di ogni fatta. Essi sono convinti di possedere il verbo, si sentono antropologicamente superiori, proprio come e quanto i sinistri duri e puri. Di diverso, lo dico per esperienza, hanno una maggiore e patologica propensione a seminare zizzania. Tenersi alla larga.