Il nome che il PD ha scelto per la sua manifestazione del prossimo trenta settembre, “per l’Italia che non ha paura”, ha suscitato le reprimende di Carlo Calenda. Secondo l’ex ministro, infatti, le paure degli italiani andrebbero comprese e la manifestazione dovrebbe accogliere proprio chi ha paura e fornirgli delle risposte. Certo, il ragionamento sembra filare, ma a me quel nome, invece, piace molto. Riprende, credo volontariamente, un verso di una delle più belle canzoni di Francesco De Gregori, Viva l’Italia: “l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, viva l’Italia, l’Italia che non ha paura”. Si, niente male.
Dal mio punto di vista, è necessario richiamare alla possibilità di non avere paura, al coraggio di esplorare il bello contenuto nel nuovo tempo e di dargli spazio. (…)