I funerali di Stato per le vittime di Genova, segnano un passaggio cruciale della storia del nostro Paese. Lo so, non è certo la prima volta che una cerimonia solenne viene trasformata in una gazzarra, non è la prima volta che applausi e soprattutto fischi rompono il compito e dignitoso silenzio, non è la prima volta che l’ostentazione della rabbia sostituisce l’intimità del dolore. Questi fischi vengono da lontano e, è venuto il momento di dirlo, vengono da sinistra.
L’idea che l’infelicità degli individui derivi sostanzialmente dalla malvagità dei governanti, è infatti storicamente profondamente radicata nella cultura politica della sinistra. Allo stesso modo appartiene alla cultura politica della sinistra, la convinzione che, una volta sconfitto il nemico (di classe), si schiuda la possibile felicità dell’uomo. È in quest’ottica che si spiega la figura del “ribelle” come rappresentante del popolo necessariamente buono, contro il potere necessariamente cattivo.